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Porceddu

PORCEDDU

PRESENTAZIONE

Il porceddu è una ricetta classica della cucina sarda, quasi un simbolo di questa isola di pastori, agricoltori e terre incontaminate.

Per cucinare bene il porceddu sardo è importante scegliere bene la carne, ossia un maialino da latte, e cuocerla su una buona brace, per far sì che si formi la crosticina croccante in superficie ma all’interno rimanga tenero e invitante.

Anche se molti marinano la carne o la farciscono con erbe e aromi, il gustoso maialino della cucina sarda cotto in questo modo non ha bisogno di grandi aggiunte durante la fase di cottura: saranno i suoi succhi interni a rendere la carne saporita, e voi potrete condirlo a fine cottura con i caratteristici rametti di mirto.

PREPARAZIONE
STEP 1

Per preparare il porceddu, cominciate pulendo la pelle del maialino asportando le setole più grandi e bruciando le altre, quindi lavatelo e asciugatelo con cura e poi infilzatelo sullo spiedo, ponendolo nel girarrosto a circa mezzo metro dalla brace ardente che avrete preparato in precedenza utilizzando della legna aromatica.

STEP 2

Lasciate che cuocia bene sia all’esterno che all’interno: la carne dovrà essere morbida e scioglievole mentre la crosticina esterna bella croccante. Salate 2 volte durante la cottura…una all’inizio e una alla fine.

STEP 3

Mentre cucinate il porceddu, abbrustolite del pane casereccio sistemandolo in una griglia sotto il maialino in cottura in modo che il pane si insaporisca con i succhi della carne. Successivamente adagiatevi sopra delle fettine di Dolcesardo aspettando qualche minuto in modo che fondano con il calore.

STEP 4

A cottura ultimata regolate ulteriormente di sale il porceddu, tagliatelo a pezzi e servitelo in un piatto da portata guarnendo con dei rametti di mirto che conferiranno un aroma unico. Accompagnatelo con i crostini con il Dolcesardo fuso

CURIOSITÀ

La tradizione del porceddu da latte sardo ha origini antiche. In Sardegna, l’allevamento del maiale risale all’epoca preistorica e sono state trovate rappresentazioni, statuine e reperti di ossa di maiale risalenti al 5.000 A.C. Durante il periodo dell’impero Romano il maiale sardo, poi, veniva esportato a Roma. Alla sua diffusione contribuì anche la colonizzazione spagnola, che dominò per circa due secoli l’isola, tanto che ancora ai giorni nostri, nella regione della Castiglia, il maialino è così diffuso da essere diventato un piatto tipico, nonostante sia preparato in maniera diversa rispetto a quello sardo, poiché la cottura avviene al forno invece che allo spiedo.

Questa succulenta pietanza veniva solitamente preparata dai pastori sardi solo in occasioni speciali, come il periodo pasquale, perché era considerato un alimento pregiato che non si poteva di certo consumare tutti i giorni: normalmente si aveva l’esigenza di far crescere il maiale e macellarlo con un vero e proprio rituale. Questo alimento era davvero prezioso, poiché le famiglie potevano ottenere dalle sue carni anche molti altri prodotti e insaccati tradizionali, tra cui il sanguinaccio, lo strutto, il prosciutto e le salsicce che venivano conservate e utilizzate nei mesi successivi.

dolcesardo fettine

Fettine al Dolcesardo

ARBOREA

Ingredienti per 6 persone

Per la ricetta:

  • Maialino da lattemetà
  • Sale30 g
  • Pepe15 g
  • Mirto ramettiq.b.
  • Fettine al Dolcesardo Arboreaq.b.
  • Pane casereccioq.b.

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